domenica 4 aprile 2010

Un mondo di merd... ops, di nerd!


Per quel che riguarda il mondo dell'intrattenimento, internet, con tutte le sue varie piattaforme (forum, blog ecc..), ha contribuito non poco alla diffusione di un proliferarsi di nerdismo acuto!
Oggigiorno, infatti, grazie ad internet i fan di un'opera creativa possono dire la loro molto di più di quello che si poteva fare in passato.
Prendiamo ad esempio questa frase scritta da un utente di nome Neros22, in risposta a questa discussione che parla di un possibile ritorno del prode Indiana Jones in un quinto capitolo della serie:
"Il quarto è stato veramente brutto, con un finale del tutto non alla Indiana Jones, sia perchè si è abbandonato il sentiero dell'archeo-religione che ha fatto il successo del primo e del terzo, sia perchè Ford ha perso, ovviamente, quella verve che lo caratterizzava, sia perchè Shea non l'ho trovato sul pezzo, sia per l'assenza di equilibrio tra gli attori."

Fermo restando che ognuno è libero di esprimere la propria opinione, voglio analizzare la prima parte di questa frase in cui viene citato il fatto che gli autori abbiano abbandonato il sentiero narrativo dell'archeo-religione. Quello che forse molti non sanno, infatti, è che il film prende in esame, narrativamente parlando, la figura dell'antico astronauta, cioè la teoria che avalla l'ipotesi che in un antico passato il genere umano sia stato visitato da civiltà extraterrestri.
Questo, infatti, è uno dei filoni portanti dell'archeologia misteriosa!
Chi legge Martin Mystere dovrebbe saperlo molto bene!
Anzi, molte delle religioni moderne, che affondano le loro radici nei riti dedicati ad antichi dei pagani, si potrebbero ricollegare proprio alla teoria che vede visitatori extraterrestri come possibili figure ispiratrici di dei presso le antichissime culture umane.
Quindi, questo dimostra che gli autori del film ben sapevano in che direzione andare... anche se in molti non l'hanno capito perchè vedere nel finale di un film di Indiana Jones un'astronave aliena che decolla per dirigersi nello "spazio tra gli spazi" è stata una bella doccia fredda!
Ora, la domanda mi sorge spontanea... un autore dovrebbe evitare di usare una buona idea solo perchè i suoi fan potrebbero ritenerla non idonea al contesto dell'opera?
Beh, secondo me no!
Sostengo che un autore dovrebbe sentirsi libero di fare o disfare la vita dei propri personaggi come meglio crede!
Purtroppo, invece, nel proprio lavoro creativo molti autori si fanno influenzare dalle critiche dei fan... che molte volte sono dei nerd (e diciamolo, dai) che vedono l'opera come fosse la loro!
Un'opera creativa è comunicazione che avviene tra autore e fruitore.
Fruitore che, a sua volta, completa l'opera assimilandola attraverso le emozioni che questa gli suscita... a questa comunicazione tra creatore e fan è fatta di due parti ben distinte... chi scrive e chi legge!
Se un autore, invece, si fa influenzare dai "paletti" creati dalle critiche dei fan, cade nell'errore di finire irrimediabilmente per tracciare sempre lo stesso solco, con l'inevitabile problema di perdere la voglia di sperimentare, di stupire o, anche e perchè no, di sbagliare!
Naturalmente, ai fan rimane sempre il diritto di non farsi piacere l'opera!
Personalmente, mi sono ritrovato a criticare le scelte di alcuni autori, arrivando anche a smettere di comprare l'opera in questione, ma ho sempre pensato che se l'autore ha compiuto quelle particolari scelte, era giusto così!
In fin dei conti, un film, una canzone o anche un fumetto non è nostro, ma dell'autore o degli autori che lo creano... e diventa nostra SOLO se l'accettiamo senza condizioni!
Questo implica il fatto che posso far morire Capitan Novara continuando la serie con altri personaggi!
Detto questo vi lascio con la foto di Spilberg, Lucas e Ford che sembrano ridersela dei nerdoni che li criticano!
Da Nerdolandia è tutto!
Almeno per il momento...


5 commenti:

  1. Sono daccordo o quasi completamente daccordo.
    Ovvio che l'autore deve essere completamente libero così com'è libero un eventuale lettore/fruitore di piaciergli o meno il seguito di un'opera di intrattenimento.
    L'intelligenza dovrebbe però spingere l'autore a non farsi influenzare dal fruitore che pecca di presunzione e che sfora nel nerd saccente.
    C'è da dire che è oggettivamente stupido stravolgere un personaggio soprattutto nelle sue caratteristiche peculiari non fosse altro che per motivi prettamente di affezione del suo pubblico,mentre ben vengano le evoluzioni logiche e sensate o comunque ben strutturate.

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  2. @ nightwing:
    "Sono daccordo o quasi completamente daccordo."

    Invece, io, caro nightwing, sono pienamente d'accordo con te!
    La mia era più una risposta alle critiche di alcuni nerd che malsopportano la scelta di certi autori di voler continuare a produrre film sui propri personaggi!
    Infatti, non a caso ho scelto l'esempio di Indiana Jones... forse non sarà il più brillante dei 4 film, ma non mi è dispiaciuto continuare a seguire le avventure del mio archeologo preferito, anche se un po' avanti negli anni!

    Poi, sul fatto di stravolgere una serie o un personaggio, secondo me si può anche fare, ammesso che possiedi la capacità di poter tornare indietro o di andare avanti creando comunque qualcosa di unico!
    Forse, però, faccio subito a parlare visto che i miei personggi sono immersi in una serie prettamente supereroistica (e quindi fantastica), dove potrei decidere di sconvolgere tutto, ma anche di riportare tutto al punto di partenza... unico limite la fantasia!
    Su un personaggio di impianto prettamente realistico, invece, il tutto si presenta più difficile.
    Però, potrebbe essere comunque un esperimento interessante, e l'abilità di uno scrittore capace anche di raccontarti una storia al limite dell'impossibile, facendotela comunque passare per realistica, conta davvero tanto!
    Vedremo... anche l'universo di Capitan Novara è mutabile e riserverà inaspettate sorprese!

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  3. Personalmente credo che nessun autore debba lasciarsi influenzare da UN commento negativo di UN lettore (non è statisticamente significativo).
    Se però l'autore viene inondato di critiche, tutte concordi, e c'è di mezzo anche l'spetto commerciale (cioè non stiamo parlando di un semplice hobby), allora i contorni diventano molto più sfumati.
    Il rischio di perdere una buona fetta di lettori per una scelta narrativa controversa mi pare un motivo più che legittimo perchè un autore torni sui propri passi.
    Questo naturalmente non significa che il perseverare in una simile scelta (tipo la morte di Capitan Novara) sia sbagliato a priori: diventa semplicemente una scommessa con una posta più alta in palio, e richiede una maggiore dose di determinazione e di coraggio da parte dell'autore (che deve "crederci" davvero tanto).
    Cosa succederà nell'universo di Capitan Novara dopo la morte del Capitano? Le storie saranno ancora interessanti come sono state finora?
    Ai posteri l'ardua sentenza, comunque personalmente, per quel poco che conosco Fabrizio, non ho dubbi a riguardo! ^__^

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  4. In un opera commerciale (nel senso "tecnico" del termine) le vendite sono influenti e l'autore sa o dovrebbe sapere che scontentare tutti per seguire la propria vena creativa è controproducente,ma io credo che non sempre consenso commerciale faccia il paio con bontà di un progetto.
    Io ho scoperto negli anni opere minori poco famose e vendute ma che per me han grande valore di contenuti quindi obbiettivamente ben fatte.
    Quindi plauso a chi nonostante tutto segue la sua strada soprattutto quando è oggettivamente valida ed è convinto di ciò.

    Per Cap Novara il problema per ora non si pone:è (relativamente) noto ed è anche bello da leggere quindi buon per noi fan ^^

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  5. @ Nightwing:
    "Per Cap Novara il problema per ora non si pone:è (relativamente) noto ed è anche bello da leggere quindi buon per noi fan ^^"

    Sai che non ho proprio idea di quanto sia conosciuto Capitan Novara?
    So che circa due o tre anni fa avevamo superato la soglia di un milione di tovagliette stampate, a cui si aggiunge il magazine, le mostre, diverse testate giornalistiche che ne hanno parlato, internet, radio e televioni locali.
    Capitan Novara finì pure su Italia 1 a gridare "ITALIA 1!" in uno degli stacchetti che precedono le pubblicità.
    Tutto questo più di 2 0 3 anni fa... e da allora ne abbiamo fatte tante di altre robe...

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